May December (2023) film di Todd Haynes

3 Mag

Ho visto questo film ieri e penso che sia quel tipo di film che richiede più visioni perché dopo una sola visione, quale è stata la mia, lascia molte domande senza risposta. E questo mi fa anche domandare: ma è giusto che un film richieda più visioni per essere capito? Oppure è giusto che un film lasci  lo spettatore con numerosi dubbi?

Indico qua sotto alcuni aspetti del film che mi hanno lasciata perplessa:

– il titolo: a che cosa si riferisce? Forse a quando inizia l’azione e a quando finisce? Però la trama vera e propria si conclude con la celebrazione per il giorno del diploma al liceo, e quindi è estate. Nella scena finale, quella in cui Natalie Portman (Elizabeth) recita la parte di Gracie,  non si evince il mese dell’anno in cui l’azione si svolge. Di certo questo titolo rimanda al tema del doppio che è il tema, per me, su cui si basa il film; May (maggio) il periodo di primavera in cui tutto fiorisce, dicembre il periodo dell’anno con le giornate più corte: forse rimanda alle due protagoniste? Ma chi rispecchia la vita e chi la morte?

– l’ambiguità in cui rimane il personaggio di Joe: a proposito dei messaggi telefonici che si scambia con qualcuno, verosimilmente una donna, chi è questa donna? Quale è lo scopo di far vedere che scrive e riceve questi messaggi? Forse, insieme al dialogo che segue la scena di sesso con Elizabeth, vuole esprimere l’idea che lui non  sta bene in quel matrimonio in cui si è ritrovato dall’età di 13 anni (anche se Gracie gli rinfaccia che tutto è stato una sua (=di lui) scelta, ammesso che a 13 anni uno sappia che cosa vuol dire sposarsi, fare una famiglia);

– la figura di Elizabeth: sin dall’inizio manifesta  interesse e attrazione per Gracie. Perché sin da subito? Tra l’altro anche per colpa della musica che è una musica che crea aspettativa, che crea un’atmosfera che sembra preludere a qualcosa di violento, tragico, pensavo che la trama evolvesse verso il thriller, che appunto tra Elizabeth e Gracie succedesse qualcosa di tragico.

E a tal proposito: quale è il significato della scena di caccia, verso la fine del film? Perché vediamo Gracie che punta il fucile contro una volpe ( almeno mi sembra che sia una volpe), un animale selvatico, indifeso, però poi non spara. Ha a che fare in qualche modo con l’altro tipo di animali che si vedono nel film, i bruchi, che poi diventano farfalle, bruchi coltivati da Joe? Questa immagine del bruco riesco forse a spiegarmela: l’evoluzione della larva che diventa bruco e poi splendida farfalla che viene lasciata libera da Joe, potrebbe rappresentare l’evoluzione di una persona, in particolare di Joe? Non è più il ragazzino di 13 anni, ora è uomo adulto, è cambiato, vuole la libertà da quel matrimonio in cui si è ritrovato.

A proposito del tema del doppio, mi è piaciuta molto la scena in cui Gracie trucca Elizabeth, in modo da renderla ancora più somigliante a lei. E per quanto riguarda la scena finale, forse simboleggia il tema del rapporto tra arte e vita? Nella vita non si può perfezionare un’azione già compiuta, nel cinema (arte), sì. Elizabeth vuole diventare una versione perfetta di Gracie?

Ecco, queste sono alcune riflessioni  su questo film.

La prossima settimana un mio romanzo breve in edicola ed esperimento social

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